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Soglie/Schwellenwerte

Soglie/Schwellenwerte

 

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“Per trasformare lo spostamento in espressione condivisa è necessaria qualche forma di permanenza (residenza) che permette di prendere atto di un luogo altro, per superare la distanza a livelli diversi. Così nascono interfacce tecnologiche e linguistiche che rinnovano la visione del mondo”. Sibylle Omlin in “1698/t-t” ed. Anima Mundi

 

Lavori dal progetto “1698/t-t”, un dialogo tra sconosciuti, uno scambio di residenze in binomio tra Sicilia e Svizzera. Dopo la residenza presso la casa/studio dell’artista Christiane Hamacher, il focus su cui lavorare è proprio il vicinissimo Lago di Morat. La sua voce, una sua mappatura sonora e cromatica e il significato simbolico dell’ubicazione del Museo di Murten (luogo della prima mostra svizzera) sulle sue sponde. Il lavoro di entrambe le artiste verte sul concetto di soglia: le riprese subacquee del lago sono approcci visivi che vogliono superare la visione sterile e stereotipata di paesaggio e rivelarne e rilevarne le scansioni e i movimenti interni, ma anche la voce. “Christiane Hamacher si aggancia come in un meccanismo di scatole russe al lavoro di Marcella Barone attraverso il video INUIT che ritrae Marcella alla fine di ognuna delle sue 5 mappature subacquee del lago”. Le coordinate geografiche, che siglano i 5 libri di Marcella e i video di Christiane, oltre che le foto delle pietre e dei rispettivi papà, tentano di mettere dei punti fermi su questa dimensione liquida. Il lavoro al Museo di Murten è stato pensato come qualcosa di leggero, quasi invisibile, che si insinua a spirale nei 3 piani a partire dall’ingresso principale in cui il fruitore viene accolto e invitato a passare la soglia accompagnato dal suono del lago grazie all’installazione sonora nascosta dietro la fioriera del balconcino di fronte l’ingresso. Il lavoro proseguiva al piano di mezzo con i 5 libretti con le coordinate in copertina e le immagini sublacustri e dialogava di fronte con il lavoro video (INUIT) di Christiane sul balcone interno. Infine nella parte più profonda del museo all’ultimo piano il video di grande dimensione in estensione orizzontale.

Nella seconda mostra presso la Fondazione Brodbeck il progetto si è dovuto relazionare con uno spazio differente e si è articolato nell’esposizione dei 5 libri ascoltabili tramite dei QRcode, un tracciato disegnato con gesso del lago a parete e su pavimento e quindi calpestabile, oltrepassabile, cancellabile. Il video in doppia finestra con la visione monolitica, ipnotica della bandiera svizzera in dialogo col fluire delle immagini del paesaggio sublacustre, è stato inserito in un box bianco mentre al Museo di Morat veniva proiettato in grandi dimensioni a parete.

 

“To transform displacement into shared expression, some form of permanence (residence) is needed, which allows us to take note of another place, to overcome distance at different levels. This is how technological and linguistic interfaces are born that renew the vision of the world”. Sibylle Omlin in “1698/t-t” ed. Anima Mundi

 

Works from the “1698/t-t” project, a dialogue between strangers, an exchange of residences in combination between Sicily and Switzerland. After the residency at the artist Christiane Hamacher’s house/studio, the focus on which to work is precisely the nearby Lake Murten. His voice, his sound and color mapping and the symbolic meaning of the location of the Murten Museum (place of the first Swiss exhibition) on its banks. The work of both artists focuses on the concept of threshold: the underwater shots of the lake are visual approaches that want to overcome the sterile and stereotyped vision of the landscape and reveal and detect its internal scans and movements, but also the voice. “Christiane Hamacher engages Marcella Barone’s work like a Russian box mechanism through the INUIT video that portrays Marcella at the end of each of her 5 underwater mappings of the lake”. The geographical coordinates, which sign Marcella’s 5 books and Christiane’s videos, as well as the photos of the stones and their respective fathers, try to put firm points on this liquid dimension. The work at the Murten Museum was thought of as something light, almost invisible, which spirals into the 3 floors starting from the main entrance where the user is welcomed and invited to cross the threshold accompanied by the sound of the lake thanks to the sound installation hidden behind the flower box on the balcony in front of the entrance. The work continued on the middle floor with the 5 booklets with the coordinates on the cover and the sub-lacustrine images and dialogued opposite with Christiane’s video work (INUIT) on the internal balcony. Finally, in the deepest part of the museum on the top floor, the large-scale video in horizontal extension.

In the second exhibition at the Brodbeck Foundation, the project had to relate to a different space and was articulated in the display of 5 books that can be listened to via QRcodes, a path drawn with chalk of the lake on the wall and on the floor and therefore walkable, passable, erasable. The video in double window with the monolithic, hypnotic vision of the Swiss flag in dialogue with the flow of images of the sub-lacustrine landscape, was inserted in a white box while at the Museum of Murten it was projected in large dimensions on the wall.

 

Particolari dell’installazione

Videobox, stampe fine art, 5 libri ascoltabili con QRcode, gesso